
ROMA – “Siamo saliti nonostante il divieto insopportabile e inaccettabile delle autorità che fino a ieri ci hanno ripetuto che non potevamo salire a bordo”. Noi invece, abbiamo “fatto quello che andava fatto per verificare le condizioni e chiedere che i 47 ostaggi possano sbarcare”. Lo dice il deputato di Leu Nicola Fratoianni, in diretta video su facebook dalla Sea watch 3.
Il parlamentare spiega di aver parlato con alcuni di loro. Si tratta di “persone che hanno vissuto traumi terribili” e che “ci hanno mostrato le cicatrici delle torture” che hanno subito. Sono “persone che stavano per morire e che invece sono state salvate. Ora hanno il diritto di sbarcare in un porto sicuro”. Poi racconta che la nave è circondata da “motovedette della Guardia costiera e della Finanza. Sembra una zona di guerra ma qui c’e’ la pace e la capacita’ di chi salva vite per dare un futuro. Sono qui per chiedere che a queste 47 persone sia consentito di sbarcare da questa nave per poter poi accedere ai loro diritti, chiedere l’asilo é un loro diritto per non essere piu’ torturati e uccisi. Ci hanno raccontato le storie di coloro che scappano dall’inferno libico”.
Ecco, prosegue Fratoianni, “fare il parlamentare e’ fare questo. Utilizzare gli strumenti che si ho per dare voce a chi non ce l’ha. Vi aggiornero’ per raccontarvi quello che accade. A volte- sottolinea- metterci il corpo e’ qualcosa di utile. Sono arrivati in Europa. Questa partita politica nessuno puo’ giocarla in modo cinico sulla pelle di chi e’ piu debole”. “Li’, vicinissimo a noi c’e’ la costa italiana, c’e’ l’approdo, la speranza di poter sfuggire dall’inferno. Questa speranza deve trovare un esito positivo. E credo che il tempo sia ora”.
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