“Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro” (padre Joseph Wresinski).
Nel 1992 l’ONU istituì il 17 ottobre la Giornata internazionale per l’eradicazione della povertà.
Sono 900 milioni oggi le persone che vivono in povertà assoluta: e nel 2016, secondo Oxfam, la ricchezza detenuta dall’1{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} della popolazione mondiale ha superato quella del restante 99{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4}.
L’idea che il benessere materiale porti al superamento di ogni problematica sociale, purtroppo, rimane un’ideologia. Le relazioni interpersonali, l’amore, il legame comunitario, obiettivi di vita comuni, sono questi i temi e i sentimenti che si devono riportare a galla, perché lasciati da parte per troppo tempo.
L’essere umano è fatto di materia e di sentimenti e interagisce/risponde all’ ambiente in cui vive. La natura è l’insegnante dell’uomo, non il contrario e purtroppo spesso lo si dimentica. Andare contro natura non porta al benessere collettivo.
Esistono opere di misericordia corporali perché soccorrono le persone nelle loro necessità materiali ma esistono opere dette spirituali che riguardano altre esigenze ugualmente importanti.
La società porta le persone a non fidarsi una dell’altra e a liberarsi del senso di responsabilità verso un mendicante incontrato per strada. Si passa davanti alla povertà come acciecati, come non responsabili ma la realtà è che tutti siamo colpevoli. La dignità si perde quando un essere umano parla o chiede qualcosa e nessuno lo ascolta, quando non c’è rispetto, quando un gruppo di persone sta bene e un’altro muore di fame.
Padre Wresinski fondatore del Movimento Internazionale di volontariato ATD-QUARTO MONDO scrive: «Essere nulla, come capire questo? Non solo essere nulla nei registri e nelle statistiche, ma anche essere cancellato a ogni istante dallo sguardo, soppresso nello spirito da colui che va via nello stesso tempo in cui si accorge di voi. L’aggressione del disprezzo è mortale: il suo stiletto invisibile riesce nell’arte perfetta, così apprezzata dai potenti, di assassinare senza lasciare traccia».
Inutile dire altre parole. Ne sono state dette molte. E’ ora di agire. E’ ora di cambiare totalmente modo di organizzare la società e il sostentamento delle persone. E’ necessario un obiettivo di vita comune: fino a che rimaniamo egocentrati, la società non andrà da nessuna parte.
Consigliamo la visione del documentario “Il sale della terra” sul fotografo Sebastião Salgado che è proprio la natura ad avergli permesso non perdere la sua fede nell’uomo.