Il nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile stabilisce che lo smart working o lavoro agile per i dipendenti privati resta fortemente raccomandato.
Per i dipendenti pubblici in particolare restano le regole individuate con il decreto del ministero per la Pubblica Amministrazione di dicembre.
Le disposizioni sullo smart working, previsto in procedura semplificata, sono state prorogate fino al 30 aprile data in cui dovrebbe terminare, a oggi, lo stato di emergenza.
Il Dpcm stabilisce che ciascun dirigente con immediatezza:
- organizzi il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l’effettività del servizio erogato;
- adotti, nei confronti dei dipendenti di cui all’articolo 21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonché, di norma, nei confronti dei lavoratori fragili ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.
Lo smart working per i dipendenti pubblici, contrariamente a quanto disposto dal decreto per il lavoro agile nella PA, deve essere portato al massimo ove possibile per tutti e principalmente per i lavoratori fragili. Per i lavoratori fragili restano quindi in vigore le regole stabilite dalla legge di conversione del decreto Agosto.