Arriva con la legge di Stabilità lo smart working o lavoro “intelligente”. Il lavoro flessibile è una soluzione che consente di organizzare in base al proprio stile di vita il numero di ore di lavoro, nonché il luogo di lavoro, per non avere più vincoli fissi. Lo smart working diventerà legge, innovando l’organizzazione del lavoro e garantendo stesse regole e diritti per chi svolge le sue mansioni in sede o fuori dall’ufficio, anche in Italia. E’ strettamente collegato alla diffusione della tecnologia e interessa e coinvolge tutti i dipendenti di un’azienda, i manager, i dirigenti, i collaboratori, ma anche i liberi professionisti. Gli ambienti lavorativi però devono essere riprogettati per supportarlo, diventando sempre più simili ai co-working, spazi di lavoro condivisi.
Potrebbe significare anche un aiuto concreto per l’occupazione femminile, adeguando il mercato del lavoro italiano alle esigenze delle donne. Il trattamento economico di uno smart worker «non deve essere inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti degli altri lavoratori subordinati che svolgono la prestazione lavorativa esclusivamente all’interno dei locali aziendali, a parità di mansioni svolte». Per il lavoratore che sceglie questa modalità è prevista la copertura assicurativa dell’Inail e anche il riconoscimento degli incentivi per la contrattazione di secondo livello. I controlli del datore di lavoro devono restare nell’ambito dell’accordo individuale o nel rispetto della legge sui controlli a distanza. Gli articoli 6 e 7 regolano la sicurezza e gli infortuni. Grazie a un accordo con l’Inal il ddl copre sia gli infortuni occorsi lavorando fuori azienda sia quelli avvenuti durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione al co-working (per esempio). Saranno riconosciuti anche gli incentivi fiscali e contributivi che la Stabilità prevede per la contrattazione di secondo livello.
I vantaggi economici che l’introduzione di queste nuovi modelli organizzativi portano in azienda sono: 10 miliardi in meno di costi di gestione e 27 miliardi in più di produttività e qualità del lavoro dei dipendenti (+5,5{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4}). Inoltre, una ricerca di Regus, azienda che offre spazi di lavoro su scala internazionale, rivela che i tre quarti dei manager e imprenditori intervistati ritengono che il lavoro flessibile possa aumentare le motivazioni dei dipendenti a restare nell’azienda, mentre il 71{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} crede che sia in grado di aumentare la fedeltà dei dipendenti nei confronti del datore di lavoro. Per quanto riguarda i lavoratori, invece, il 73{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} crede che il lavoro flessibile contribuisca a ridurre lo stress.
Jeremy Myerson, nel suo libro New Demographics, New Workspace: Office Design for Changing Workforce del 2010, ha delineato un nuovo modello organizzativo che si fonda su 4 particolari esigenze che tutti i lavoratori hanno e a cui devono corrispondere diverse tipologie di aree aziendali:
Ci sono molti modi per iniziare a sfruttare i vantaggi di questo nuovo approccio, per questo è necessario da parte di ogni azienda partire da una valutazione del proprio contesto, e, dopo aver individuato le soluzioni più appropriate, pensare ad uno specifico programma strategico per implementarle.