L’art.8 del disegno di Legge per la riforma del Terzo Settore, modificato dal senato, istituisce il servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata della patria e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica a cui potranno essere ammessi tramite bando pubblico, giovani italiani e stranieri regolarmente soggiornanti, di età compresa tra i 18 e 28 anni.
Allo Stato è attribuita la funzione di programmare, organizzare, accreditare e controllare il servizio civile universale attraverso il coinvolgimento delle regioni, degli enti locali e del Terzo settore che potranno attivare autonomamente progetti di servizio civile con risorse proprie, da realizzare presso soggetti accreditati.
Sono istituite la Consulta nazionale per il servizio civile universale e la Rappresentanza degli operatori volontari, a livello nazionale e regionale, quali organismi di confronto in ordine alle questioni concernenti l’attuazione del servizio civile universale e sono previsti contributi finanziari a carico del Fondo nazionale per il servizio civile.
Le finalità del servizio civile universale sono perseguite mediante programmi di intervento nei settori dell’assistenza, della protezione civile, del patrimonio ambientale e della riqualificazione urbana, del patrimonio storico, artistico e culturale, dell’educazione e promozione culturale e dello sport, dell’agricoltura in zona di montagna e sociale, della biodiversità, della promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo, della promozione della cultura italiana all’estero e del sostegno alle comunità di italiani all’estero.
L’articolo 9 della legge 6 marzo 2001, n. 64 che istituisce il Servizio Civile Nazionale, prevede che i giovani volontari possano prestare la propria attività anche presso “enti e amministrazioni operanti all’estero, nell’ambito di iniziative assunte dall’Unione Europea, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa UE o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità ai quali l’Italia partecipa”.
Esistono diverse realtà di Servizio civile europeo che i giovani possono sperimentare, come ad esempio il programma di volontariato internazionale finanziato dalla Commissione Europea (SVE) che permette di svolgere un’esperienza di volontariato internazionale presso un’organizzazione o un ente pubblico in Europa, in Africa, Asia o Sud America o il programma IVO 4 ALL per un’educazione dei giovani alla cittadinanza, all’integrazione, all’inclusione e all’aumento del grado di occupabilità attraverso strumenti di formazione non formale.
Una nuova proposta di servizio civile europeo arriva dal progetto Odysseus promossa dal think thank Volta, una propria e vera “chiamata” dei giovani europei a svolgere un periodo di servizio nell’Unione o per l’Unione.
La differenza con gli altri programmi consiste nell’attivazione di una rete di istituzioni nazionali coordinate dall’Europa e non più attraverso obiettivi accordati con le associazioni. La rete istituzionale consentirà di migliorare la qualità delle conoscenza inter-ministeriale della burocrazia, attraverso lo sviluppo della dimensione europea, rafforzando ulteriormente i legami tra i governi europei. La proposta prevede un periodo di formazione organizzato dall’Unione in collaborazione con le associazioni e un periodo di attività con modalità e obiettivi individuati dai singoli Paesi attraverso il filtro del ministero competente del Paese ospitante. I partecipanti saranno retribuiti con un contributo proveniente per il 70{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} da Fondi Europei e per il 30{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} da Fondi nazionali e otterranno una certificazione internazionale che possa implicare agevolazioni, come sgravi fiscali temporanei per le aziende che assumono chi ha fatto esperienze all’interno di Odysseus.