Il 28 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato su Proposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ddl in materia di contrasto alla povertà, riordino delle prestazioni e sistema degli interventi e dei servizi sociali.
Il secondo punto del disegno di legge prevede di razionalizzare le prestazioni di natura assistenziale e quelle di natura previdenziale, introducendo il principio di “universalismo selettivo” nell’accesso secondo criteri di valutazione della condizione economica in base all’ISEE. “[…] una idea – sostiene Giuliano Poletti – volta a superare la logica dell’assistenza passiva grazie all’introduzione del principio di attivazione finalizzata all’ inclusione sociale e lavorativa, insieme alla garanzia di equità ed efficacia nell’accesso e nell’erogazione delle prestazioni”.
Fra gli strumenti previsti: l’istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di un organismo nazionale di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali; l’attribuzione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali delle competenze in materia di verifica e controllo del rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni; la promozione di accordi territoriali tra servizi sociali e altri enti o organismi competenti per l’inserimento lavorativo, la salute, l’istruzione e la formazione; il rafforzamento del Sistema informativo dei servizi sociali e, in particolare, del Casellario dell’assistenza.
Dunque a giustificare l’erogazione delle pensioni di reversibilità non saranno più i contributi versati durante tutta la vita lavorativa da parte del lavoratore che avrebbe avuto diritto all’assegno se non fosse morto, ma lo stato di bisogno dei familiari. Questo se si vuole passare dal concetto di “previdenza meritata” al concetto di “assistenza concessa”. Lo Stato quindi vuol poter decidere a chi concedere l’assistenza.
Palazzo Chigi ha già cercato di arginare il diluvio di critiche: “Se ci saranno interventi di razionalizzazione saranno solo per evitare sprechi e duplicazioni, non per far cassa in una guerra tra poveri. La delega del governo non toglie, tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale”. In altri termini, fa notare di voler ridurre gli esborsi in favore di chi non ne ha bisogno, in modo da poterli distribuire a chi è in condizione di necessità. Il movimento 5 stelle, da parte sua propone un esempio: una donna che vive con suo figlio, ma anche – immaginiamo – due donne che decidano di condividere la casa per rendere meno grama la loro vecchiaia, o una donna che dopo la morte del marito inizi una nuova convivenza: in tutti questi casi, se l’altro ha un minimo di reddito, ecco che la pensione di reversibilità salta, lasciando la donna senza reddito, a dipendere dalle persone con cui vive.
Contribuisce inoltre all’ISEE anche la casa, e siccome il governo a volte considera una proprietà come una forma di reddito, ci potrebbero essere casi di vedove con diritto alla reversibilità con casa propria e nessun reddito, visto che con la casa non si mangia.
L’ISEE si calcola effettuando il rapporto tra Indicatore della Situazione Economica (I.S.E., dato dalla somma dei redditi e dal 20{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare) e attraverso una scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche). Riguardo l’assistenza alle vedove la componente derivante dal patrimonio potrebbe essere esclusa: bisognerà quindi vedere cosa dirà la legge, una volta fatta.
Per commentare la posizione dei 5 Stelle possiamo porre l’attenzione sulla parola “a vol- te”: a volte il governo considera la proprietà un reddito. Quando una proprietà produce reddito? Magari la vedova vive in una casa e riceve l’affitto da un altro appartamento di proprietà: allora è un reale reddito e va conteggiato.
Se una vedova vive in una casa di proprietà, in che modo il 20{5520c4b79a4452e4b579783e2ce1cfa34c21512f8ad7cc8be9dca6b30c1cbcd4} del valore di quella casa può essere ritenuto reddito? Perché evita alla vedova di dover pagare un affitto. I poveri sarebbero costretti a mangiare i mattoni della loro casa.
Se il reddito è basso si dovrebbe sempre provvede a integrare con la pensione del coniuge defunto.
Il problema delle pensioni in Italia è proprio il mal uso che si è fatto del denaro, aiutando tutti indiscriminatamente. Ci sono poi i disonesti che cercano di aggirare la legge traendone vantaggio. Questa è una questione culturale, che si risolve solo con adeguati con- trolli e sanzioni.
Come si è fatto fino ad oggi è sbagliato e dobbiamo prima o poi fare meglio, non peggio.