CRACOVIA – Con l’atterraggio all’aeroporto di Cracovia in Polonia è iniziato il viaggio della Memoria del Miur e dell’Ucei che porterà un centinaio di studenti degli istituti superiori d’Italia nei luoghi dello sterminio Nazista. Ad accompagnare i ragazzi, le sorelle sopravvissute ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, Andra e Tatiana Bucci, le più giovani italiane tornate dai campi – all’epoca avevano appena 4 anni e 6 anni – nonché le uniche sopravvissute del nostro Paese, sotto i 10 anni.
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Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti: il capo gabinetto del Miur, Giuseppe Chinè – assente per impegni istituzionali il ministro Marco Bussetti – la presidente delle Comunità ebraiche d’Italia, Noemi Di Segni e una delegazione del Consiglio superiore della Magistratura guidata dal vicepresidente David Ermini e dell’Associazione nazionale magistrati guidata dal presidente, Francesco Minisci. Entrambe, per il terzo anno consecutivo hanno aderito al viaggio. Presente anche una delegazione delle comunità Rom, Sinti e Camminanti, anch’essi barbaramente perseguitati durante il regime nazista e, da qualche anno, parte integrante del viaggio della Memoria. A fare da guida, come di consueto, il direttore della Fondazione museo della Shoah di Roma, Marcello Pezzetti.
Il cronoprogramma di oggi, prevede, le visite della Sinagoga Tempel nel quartiere ebraico Kazimierz di Cracovia, e del quartiere Podogorze, dove i tedeschi crearono il ghetto e dove avvenne uno dei più imponenti rastrellamenti nel 1944, sia a livelli numerici che di violenza. Infine, tappa conclusiva nell’evocativa piazza delle Sedie. Qui, Miur, Ucei, Anm e Csm rinnoveranno per il secondo anno consecutivo, una carta d’intenti per la promozione delle attività di sensibilizzazione nelle scuole sui temi di studio e di ricerca legati alla Shoah.
La giornata di domani sarà invece dedicata quasi esclusivamente ai campi di Birkenau e Auschwitz.
Tra i presenti di questa edizione del viaggio della Memoria, anche Gioa Bartali, nipote di Gino, leggenda del ciclismo italiano e mondiale: “Gioia- ha raccontato Noemi Di Segni- ha preso parte a questa esperienza per raccontare la storia di suo nonno, ‘Giusto tra le nazioni’, per aver salvato oltre 200 ebrei durante l’occupazione nazista. Con la sua bicicletta li nascondeva nelle campagne toscane sottraendoli a un destino, altrimenti segnato. Gino non ha mai voluto raccontare la sua storia- ha conluso la presidente Ucei- diceva sempre che le cose si fanno e non si raccontano”.
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