ROMA – “Concludo con le parole di un gigante del secolo scorso, san Giovanni Paolo II, il quale diceva che la legittima difesa può essere non soltanto un diritto, ma un grave dovere per chi è responsabile della vita altrui, del bene comune, della famiglia e della comunità civile. Oggi abbiamo realizzato questa profezia”.
Il senatore della Lega, Simone Pillon, chiude così il suo intervento in aula Senato durante la discussione generale sulla legittima difesa. Pillone ha dedicato “un pensiero alle persone che hanno vissuto l’esperienza di doversi difendere prima da un’ingiusta aggressione e poi da un ingiusto processo. Penso- ha detto- al tabaccaio Franco Birolo, al benzinaio Graziano Stacchio, al gioielliere Robertino Zancan, a Franco Sicignano e alla memoria di Ermes Mattielli, morto di crepacuore a seguito del processo a suo carico. Mai più lo Stato sia ambiguo, ma sappia schierarsi sempre dalla parte giusta”.
Quindi ha aggiunto: “Il testo è equilibrato e le critiche provenienti da destra e da sinistra lo testimoniano. La legittima difesa sussiste sempre quando viene violata la sacralità della casa familiare, luogo in cui ciascuno di noi ha il diritto di sentirsi al sicuro. La legittima difesa sussiste sempre quando si deve respingere un’intrusione, quando si ingenera un grave turbamento nell’aggredito. Niente più condizionale agli aggressori che non pagano prima il risarcimento del danno; pene più gravi per chi aggredisce la sacralità della famiglia, ma soprattutto niente più processi civili assurdi contro le vittime che, dopo essersi dovute difendere, devono anche affrontare un processo civile di risarcimento del danno. L’altra significativa introduzione è quella del gratuito patrocinio, non già per gli imputati, ma finalmente per le vittime di queste aggressioni. Penso che questa norma fortemente voluta dalla maggioranza degli italiani sia una norma di semplice buonsenso”.
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