Confsal Fisals è la Federazione Italiana dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori Stranieri che attraverso la rete di collaboratori come Conflavoro PMI e Fesica Confsal, il sindacato di Industria, Commercio e Artigianato, opera per migliorare il mondo del lavoro sul territorio nazionale attraverso una rete di enti locali/territoriali che grazie alla loro dimensione “ridotta” riescono a interagire attivamente con le parti e a proporre soluzioni su misura: sono gli enti Bilaterali di natura paritetica. Bilaterali perchè costituiti dalla parte datoriale e dai lavoratori e paritetica perché in egual misura di rappresentanti.
Gli Enti Bilaterali nascono per rafforzare
la cultura della partecipazione e della solidarietà. Sono un sottosistema del sistema delle relazioni industriali, specializzati nel confronto tra le parti per favorire la collaborazione in ambiti legati alla retribuzione (ferie, gratifiche) ed al welfare (sostegno al reddito, sanità, formazione). Il sistema della bilateralità nasce in settori con produzione frantumata e alta mobilità dei lavoratori dove è più conveniente per le imprese e per i lavoratori affidare ad un terzo soggetto l’erogazione di specifiche prestazioni, come ad esempio per il lavoro non standard, scarsamente tutelato. Un altro significativo intervento degli enti bilaterali è quello del sostegno al reddito in caso di sospensione dell’attività produttiva attraverso ad esempio le Casse Mutue Artigiane per l’ integrazione di malattia e infortunio. Esperienze analoghe sono state realizzate nel settore del terziario, del credito e delle assicurazioni, degli studi professionali, dell’agricoltura, dando vita alla previdenza contrattuale.
La bilateralità assume un maggiore rilievo con l’attuazione del Jobs Act e la riforma del Terzo Settore fondata su un sistema di governo sociale.
Le politiche di governance rappresentano oggi il punto di snodo della cooperazione fra i diversi attori economici, giuridici e governativi. Molti stati Europei tradizionalmente gelosi della propria autonomia culturale e politica stanno aprendosi alla logica della governance, stimolati dai temi europei sulla sussidiarietà e non ultimo lo sviluppo sostenibile il quale può contare a livello europeo sul nuovo strumento della governance. Non c’è dubbio che anche gli stati, per tradizione, più ostili ai cambiamenti radicali nelle politiche di programmazione si dirigeranno a breve scadenza verso le politiche della governance, le quali offrono nuove prospettive per uno sviluppo più ragionato nonché rigorosamente democratico.
La Bilateralità è la nuova frontiera dell’azione sindacale sul piano dei servizi e della cooperazione con le imprese. Le caratteristiche fondamentali degli enti bilaterali riguardano il fatto di essere disciplinati e costituiti dalla contrattazione collettiva, di essere uno strumento democratico e di rispettare il principio della sussidiarietà verticale ma con una propensione alla sussidiarietà orizzontale che apre le porte ad interventi di soggetti privati (singoli o associazioni) nell’organizzazione e gestione di determinate attività. In questo senso l’ente bilaterale può operare per assicurare servizi e prestazioni di carattere sociale che per le molte piccole e medie imprese italiane risultano più efficaci se forniti a livello territoriale.
La terziarizzazione, la globalizzazione, la delocalizzazione e i cambiamenti della salute e del benessere delle persone, fanno emergere la necessità di ricorrere a nuovi strumenti di protezione sociale perché quelli attuali presentano un crescente divario tra i costi e le risorse disponibili.
Si pone il problema della qualificazione delle politiche sociali, mediante il coinvolgimento del volontariato, del privato sociale, del privato for profit (dal welfare State al welfare community). Si deve conciliare al meglio solidarietà e sussidiarietà. Il principio di solidarietà si basa sul concetto di aiuto e sostegno, il principio di sussidiarietà, invece, diventa un metodo strategico che esalta le capacità proprie ed autonome di dare risposte alle diverse esigenze di volta in volta insorgenti. Occorrono iniziative sociali nel campo della previdenza e della salute sanitaria integrativa che si possono attivare attraverso l’adesione ai contratti collettivi sottoscritti da Confsal Fisal e Fesica Confsal che prevedono la costituzione dell’ente bilaterale di riferimento con il quale è consigliato interagire.
Il sistema bilaterale offre un’ampia serie di prestazioni, attraverso Fondi appositamente istituiti, come ad esempio Formazienda e Fonarcom.
Esperienze interessanti di welfare si stanno sviluppando tramite la contrattazione collettiva di secondo livello, a partire dall’accordo Luxottica, dell’11 febbraio 2009, dove si è inteso tutelare il potere di acquisto dei dipendenti (riducendo il divario tra costo aziendale ed importo netto percepito) attraverso un innovativo sistema di incentivazione, collegato ad indicatori di qualità della produzione, basato su benefici non monetari per i lavoratori e le loro famiglie (convenzioni con centri di medicina preventiva e diagnostica; cure odontoiatriche, pediatriche e specialistiche; aiuti per l’uso dei mezzi di trasporto; interventi per l’istruzione scolastica, borse di studio e orientamento professionale; assistenza sociale di sostegno per famiglie con problemi di portatori di handicap, di tossicodipendenze, di anziani da assistere).
Si tratta più in generale di dar vita a nuovi schemi assicurativi con attenzione particolare ai problemi dell’infanzia, alla gestione della vita famigliare e lavorativa, all’esclusione sociale, alla sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici e creando maggiori opportunità di partecipazione sociale per gli anziani. E’ necessario capire come estendere le forme di mutualità previste dalla contrattazione collettiva agli anziani o ai precari. E questo è uno dei compiti degli enti bilaterali.
Agli Enti Bilaterali è affidata la formazione professionale, compresa quella per dirigenti e preposti, con un’attenzione ai servizi di supporto tecnico-organizzativo al sistema delle imprese. A loro è affidata l’asseverazione, cioè il documento che attesta l’adozione e l’ attuazione da parte di un’impresa di un modello di organizzazione e gestione della sicurezza, che può essere richiesto dagli organi di vigilanza durante il loro lavoro di ispezione.
Grazie agli Enti Bilaterali la formazione continua è finanziata dal contributo dello 0,30 della retribuzione, a carico delle imprese. Quando l’impresa aderisce ad un Fondo bilaterale, istituito sulla base di accordi interconfederali, l’ Inps è tenuto a devolvere il contributo al Fondo per la formazione. Sono quindi risorse reperite dai poteri pubblici ed affidate alle parti sociali per la gestione, secondo criteri e responsabilità condivise.
Il vero punto di forza della bilateralità si trova nella gestione territoriale.
Gli enti bilaterali svolgono funzioni di matrice mutualistica attraverso risorse proprie delle parti sociali, funzioni di interesse generale, senza attribuzione di risorse e funzioni in cui viene affidata alla bilateralità la gestione delle risorse pubbliche. Per questo motivo sono soggetti a controlli da parte del sistema pubblico che fa da garante.
Un’altra funzione degli enti bilaterali è la certificazione. La certificazione è una procedura volontaria ed è un valido strumento di protezione alle controversie in materia di lavoro in quanto resiste alle contestazioni degli organi di vigilanza fino alla sentenza del Tribunale. É possibile ricorrere alla certificazione anche in occasione di qualunque accordo lavorativo subordinato o autonomo.
Il ruolo di valutare il corretto inquadramento contrattuale di un rapporto di lavoro e firmare il lasciapassare è stato assegnato a specifiche Commissioni che svolgono attività di consulenza e assistenza al datore di lavoro e al lavoratore, sia per la stipulazione che per le modifiche del programma negoziale. Le commissioni sono istituite presso gli enti bilaterali territoriali o nazionali e da altri organi ministeriali come il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale o i Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
Esistono ancora questioni aperte sugli enti bilaterali che riguardano l’obbligatorietà o meno del versamento contributivo da parte dell’impresa agli enti. Secondo noi, il finanziamento dell’ente bilaterale deve essere inteso come l’ adempimento ad un obbligo contrattuale che prevede la costituzione dell’Ente Bilaterale e per questo rispettato. E’ il servizio che viene offerto e per cui è un bene che contribuiscano tutti affinché ci siano le risorse necessarie a svolgere le attività in maniera completa, utile ed efficace.
E’ comunque una responsabilità morale del datore di lavoro perché i contributi che arrivano all’ente vengono destinati anche al Fondo per il sostegno del reddito o dei trattamenti sanitari integrativi e la mancata adesione o versamento dei contributi all’ente bilaterale si traduce in minori prestazioni e svantaggio economico per il lavoratore.