Dal 18 giugno, le domande di cittadinanza si potranno presentare solo online.
I patronati, che finora assistevano gratuitamente gli aspiranti italiani, non hanno le credenziali per accedere al sistema internet. Manca, infatti, un protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno, che permetterebbe loro di operare con le richieste di cittadinanza così come già fanno con rinnovi dei permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari.
Si denuncia il proliferarsi di un
mercato di faccendieri che si stanno organizzando cercando di lucrare il più possibile.
L’Inca chiede “l’immediato accesso per gli operatori di patronato alle procedure di invio delle istanze di cittadinanza o, in subordine, un prolungamento del periodo che veda la possibilità di inviare le domande sia in modalità on line sia in modalità cartacea, almeno fino a quando non si giunga a una definitiva risoluzione rispetto al coinvolgimento e accesso dei patronati alla procedura”.