ROMA – È ancora impasse in Consiglio dei ministri sui rimborsi ai risparmiatori truffati. Ieri non si è arrivati a un punto di caduta tra la posizione di Tria e quella dei 5 stelle. Il professore di Tor Vergata tiene il punto e per firmare i decreti attuativi esige una norma primaria che modifichi la legge di Bilancio e preveda una sorta di tutela dei funzionari del Mef che potrebbero rischiare l’accusa di danno erariale da parte della Corte Conti, indicando Consap come ente erogatore dei risarcimenti. Tria, infatti, respinge l’ipotesi dei risarcimenti quasi automatici ventilando il rischio di una procedura europea di infrazione. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di sponda con i 5 stelle, sta lavorando a un’intesa per giungere a una soluzione che possa garantire tutte le parti del governo e della maggioranza. Il Tesoro ha concordato con l’Europa che le richieste di azionisti e obbligazionisti truffati vengano esaminate da una commissione indipendente. L’inquilino di via XX settembre ha portato a Palazzo Chigi una bozza che prevede una “corsia preferenziale” per i risparmiatori con Isee fino a 35 mila euro o 100 mila euro di patrimonio mobiliare. Questi casi ‘difficili’ sarebbero esaminati dalla Commissione indipendente prima degli altri. Soluzione che pero’ non piace al M5s che non vuole una differenza di tempistiche tra cittadini. Si ragiona su un’intesa che comprenda sia lo ‘scudo’ ai funzionari del Mef (da inserire nel decreto crescita) che un binario unico legato ai risarcimenti. I rimborsi potranno arrivare fino al 30% per gli azionisti e fino al 95% agli obbligazionisti.
Secondo quanto si apprende, le misure restano fuori dal decreto crescita e per ora i decreti attuativi non verranno emanati dal Mef. Lunedì il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, alle 12, incontrerà a Palazzo Chigi le associazioni delle vittime delle banche in default e già martedì potrebbe tenersi un nuovo Cdm.
“Siamo molto contenti che non sia entrata nessuna norma sui risparmiatori truffati. Noi vogliamo aiutarli e vogliamo che vengano pagati senza arbitrato o contenziosi, devono essere indennizzati e per questa ragione il premier incontrerà le associazioni dei risparmiatori perché nulla si fa senza un dialogo con loro”. Lo dice il vice premier Luigi Di Maio, parlando fuori Palazzo Chigi. “L’obiettivo resta risarcirli direttamente con le norme inserite in legge di bilancio e con le norme che condivideremo con loro”.
“La settimana prossima sarà fondamentale, non è possibile che si perda altro tempo. Si deve trovare una soluzione tecnica per un risarcimento diretto e non per misselling o altro”, aggiunge il vicepremier. “Dopodiché la pazienza è finita, sia dei risparmiatori che la nostra”.
L’articolo Banche, non c’è accordo in Cdm. Di Maio: “Pazienza finita, per risparmiatori risarcimenti diretti” proviene da dire.it.