ROMA – Nonostante tutti gli appelli, la decisione sul destino di Armando Siri – il sottosegretario della Lega indagato per corruzione- verrà presa durante il Consiglio dei ministri, con la famosa ‘conta’ che il leader dei 5 stelle ha cercato di evitare fino all’ultimo lanciando ripetuti appelli a Matteo Salvini. È iniziato poco dopo le 10.30 a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri convocato per affrontare il caso Siri: alla riunione del governo sono assenti i ministri Moavero e Tria che sono in missione.
È il presidente del consiglio Giuseppe Conte ad aprire la riunione: il premier va subito al tasto dolente, le dimissioni di Armando Siri. La valutazione del caso, unita all’acquisizione diretta di elementi, fanno propendere per la revoca del mandato di sottosegretario.
“Io non voglio accusare questa o quella forza politica. Voglio fare un appello all’unità: alziamo un muro contro la corruzione, anche nel modo di gestire le nostre forze politiche. Da noi chi sbaglia è fuori in 30 secondi, fate la stessa cosa anche voi!”. Lo scrive sul Blog delle stelle Luigi Di Maio.
“Lo dico al Pd- aggiunge-, lo dico a Zingaretti: metta fuori dal suo partito il governatore della Calabria e ne chieda le dimissioni. Lo dico a Forza Italia, di espellere tutti i coinvolti nell’inchiesta di corruzione lombarda. Dico a Fratelli d’Italia di chiarire su questo presunto finanziamento illecito e faccio un ultimo appello, nelle ultime ore prima del Consiglio dei Ministri, alla Lega, di far dimettere Armando Siri e non arrivare alla conta in Consiglio dei Ministri”.
LEGGI ANCHE:
Corruzione, Morra: “Se Siri non si dimette il governo dovrebbe cadere”
Accusa di tangente a Siri, ecco l’emendamento ‘incriminato’ che estendeva gli incentivi per l’eolico
L’articolo Al via il Consiglio dei ministri che deciderà il destino di Siri proviene da dire.it.